La sua storia:

Lecco, città e capoluogo di provincia dal 1992, è situata all'estremità  sud-orientale del lago di Como.

Le sue origini sono piuttosto dubbie, fu centro goto, bizantino e longobardo, poi contado sotto il dominio franco. Ebbe propri ordinamenti fino al secolo XIII, ma nel 1296 fu devastata dai Visconti e nel 1335 sottomessa. Da allora Lecco seguì le sorti di Milano.

Il territorio lecchese divenne famoso nel secolo scorso per il romanzo de I Promessi Sposi scritto da Alessandro Manzoni in quanto ambientato su questo ramo del lago. Nel 1923-1928 ebbe inoltre un notevole ampliamento territoriale, con l'annessione di sette comuni.

Oggi, sviluppate sono l'attività  commerciale e l'industria, in particolare metalmeccanica, siderurgica ed elettrotecnica. La provincia comprende 90 comuni ed è per circa due terzi montuosa con aree boscose e per il resto collinare. Questo fa sì che il territorio di Lecco risulti ben riparato dalle catene montuose, e dal punto di vista climatico, goda dei benefici influssi delle acque del lago e del soffio della Breva, il vento che soffia da sud nelle ore pomeridiane.

La dolcezza del clima e la buona esposizione al sole hanno favorito l'agricoltura: nel passato vi si produceva olio e vino ed erano molto apprezzati fichi, noci, noccioli e castagne.

Lungo le coste del ramo di Lecco numerose sono le insenature, attracchi e porti attrezzati, ma il più delle volte questi non sono utilizzabili sia per i fondali bassi, sia per la situazione precaria dei moli.

Come Arrivare a Lecco:

In auto:
autostrada A4 Torino-Trieste uscite: Agrate - Bergamo - Cinisello Balsamo secondo la provenienza. Poi Strada Statale 36 oppure Strada Statale 639 Como-Bergamo oppure Strada Provinciale 62 della Valsassina.

In treno:
linea ferroviaria Milano - Lecco

In aereo:
Gli aeroporti milanesi di Linate e Malpensa distano circa 50 km ma sono ben collegati alla città  di Lecco.

 

Da Vedere:

Il centro storico, di aspetto prevalentemente ottocentesco.

Basilica di San Nicolò: è la basilica principale della città  e il suo campanile, alto 96 metri, è il simbolo della città .
E' dedicata al patrono dei naviganti; ha l'impianto neoclassico datole dall'ampliamento dell'architetto Giuseppe Bovara e contiene arredi secenteschi, una fonte battesimale del 1596 e parti romaniche del secolo XI.

Chiesa di Santa Marta: costruita nel Duecento ed inizialmente dedicata a San Calimero, presenta oggi una facciata porticato a vento del Settecento e decorazioni barocche all'interno. La semplice navata con volta a botte è del 1615.

Torre Viscontea: nel passato Lecco era completamente recintata da una cinta di mura dall'insolita forma triangolare. Nel 1782 Giuseppe II fece abbattere sia il castello che le mura. Rimase in vita solo la Torre che, dopo la restaurazione del 1816, fu utilizzata come carcere.
Nel 1932, dopo un ulteriore restauro, la Torre fu affidata dallo Stato al Comune di Lecco per diventare il Museo del Risorgimento e della Resistenza della città .

Palazzo Belgiojso - Museo di storia naturale e museo archeologico, Corso Matteotti 32: edificato tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo per la famiglia Locatelli di Valle Imagna fu ristrutturato nel 1774 e venduto ai principi Belgiojoso d'Este, da cui deriva l'attuale nome. Sede dei Musei Civici dal 1928 ospita Collezioni Naturalistiche ed Archeologiche.

Villa Manzoni - Museo Manzoniano e Galleria comunale d'arte, Via Guanella 2: Residenza della famiglia Manzoni per due secoli, venne venduta nel 1818 dallo scrittore alla famiglia Scola, e negli anni '60 fu ceduta al Comune di Lecco. In questa villa Alessandro Manzoni trascorse quasi tutta l'infanzia e l'adolescenza e gli ambienti del piano terra mantengono ancora gli arredamenti originali. L'edificio ospita attualmente il Museo Manzoniano, che espone, in 10 sale, cimeli relativi alla vita ed alle opere di Alessandro Manzoni. La villa ospita anche la Galleria Comunale d'arte espone opere dal XVI al XX secolo di artisti lecchesi o che hanno lavorato nel territorio.

 

Gastronomia e Vini:

 La cucina è fortemente influenzata da quella comasca, tanto che anche qui vengono proposti piatti come gli agoni essiccati, il carpione di pesce, le croccanti alborelle ed altri piatti divenuti ormai classici, come il risotto con i filetti di pesce persico e le trote affumicate sott'olio.

Nella zona delle valli e della montagna si degusta una cucina più tradizionale basata essenzialmente sulla polenta "taragna"  che accompagna i ricchi piatti a base di selvaggina o le tagliate di formaggio di casera, prodotto in due qualità : grasso e semigrasso.